MOBILITÀ E PNRR: IL CONTRIBUTO DEL BITUME PER LE STRADE E LA DECARBONIZZAZIONE
Roma, 13 aprile 2021
Alma Petroli ha partecipato al webinar organizzato da unem e SITEB su bitume e conglomerati bituminosi: una risposta sostenibile al rifacimento degli oltre 600mila km di strade e autostrade.
Una strada sicura è tale quando assicura la perfetta aderenza tra asfalto e pneumatico, quando è confortevole, quando dura a lungo e sopporta i carichi senza deformarsi. In questo senso, i leganti bituminosi svolgeranno un ruolo fondamentale per le operazioni di riqualificazione delle infrastrutture stradali.
Investire sulla manutenzione del patrimonio stradale e autostradale italiano (circa 600.000 km di rete stradale totalmente asfaltata, di cui 6.800 km di autostrade) significa anche rilanciare la competitività delle nostre imprese, come previsto dal recente PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che riserva risorse alle infrastrutture stradali per la mobilità.
Il bitume è un prodotto riciclabile al 100%, altamente tecnologico, interessato da un ampio processo innovativo grazie al quale sono ora possibili applicazioni altamente avanzate, in grado di minimizzare le problematiche energetiche, ambientali e di sicurezza in tutte le fasi operative. Studi e sperimentazioni sono in corso per riutilizzare materie prime secondarie o prodotti di scarto rigenerati e recuperati, nell’ottica dell’economia circolare e della decarbonizzazione.
La mobilità sostenibile non riguarda solo i veicoli ma anche le strade che le auto percorrono ogni giorno. È per approfondire questo aspetto che Unem e Siteb, organizzazioni cui siamo associati, hanno organizzato il webinar “Mobilità e PNNR: il contributo del bitume per le strade e la decarbonizzazione”.
Nel corso del webinar, rappresentanti delle Istituzioni nazionali e locali e dei settori industriali maggiormente coinvolti hanno parlato degli enormi progressi tecnologici fatti nel settore stradale (dai leganti bituminosi alle macchine) e del contributo per aumentare il grado di efficienza, durabilità e sicurezza delle strade: interventi sempre più ambientalmente sostenibili e avanzati, perché strade in ordine sono sinonimo di paese evoluto e garanzia di sicurezza per tutti gli utenti.
“L’Italia si trova di fronte alla sfida di garantire il rilancio delle grandi opere pubbliche e di manutenzione di quelle già operative, pilastro del PNRR senza rinunciare a prerogative oggi imprescindibili che si rifanno ai criteri di sostenibilità ambientale e economia circolare”, ha commentato Claudio Spinaci (presidente Unem) aggiungendo che “i conglomerati bituminosi sono forse la risposta più efficiente e ambientalmente percorribile per imprimere una spinta vigorosa ad un serio piano di riammodernamento di tutta la nostra rete viaria.
L’evento online è stato l’occasione, inoltre, per illustrare, attraverso una serie di interventi tecnici, i progressi tecnologici fatti nel settore e la realizzazione di pratiche di economia circolare nella costruzione e manutenzione delle strade. Per il nostro Responsabile Innovazione e Tecnologia, Giampaolo Fenati (Alma Petroli) “la produzione di bitume è sempre più una scelta strutturale e un premio rispetto al fuel”. Inoltre “studi indipendenti e di varie agenzie dimostrano che le emissioni di CO2 dei veicoli possono essere ridotte del 5% con adeguata manutenzione delle strade”. Maria Rita Valentinetti (Eni Energy evolution green traditional refining & marketing) ha spiegato che recuperare l’intero quantitativo di fresato prodotto in Italia comporterebbe una minore produzione di bitume fossile pari a circa 300.000 ton, con la conseguente minore emissione di CO2. Anche Tullio Caraffa (Anas) è intervenuto sulle opportunità offerte dal reimpiego del fresato, in particolare illustrando una modifica proposta a Mims e Mite alle norme tecniche sulla cessazione della qualifica di rifiuto (end of waste) del conglomerato bituminoso.
All’evento hanno preso parte anche Paolo Spinelli (responsabile procedure affidamento lavori di manutenzione Aspi), Alberto Marescotti (membro Anci al tavolo Pums), Stefano Ravaioli (direttore Siteb) e Giuseppina Fusco (presidente della Fondazione Caracciolo Aci).